giovedì 23 febbraio 2017

Acqua pubblica e liquidazione Gori,
il Comune di Marigliano da che parte sta?


MARIGLIANO - Dopo aver ascoltato le promesse elettorali, gli impegni di inizio mandato e le rassicurazioni degli ultimi giorni, non si capisce ancora in che cosa si sostanzi l’attività del Comune di Marigliano in favore dell’acqua pubblica.

Non possiamo che constatare il sostanziale disimpegno dalla Rete dei Comuni per l’Acqua Pubblica, percorso che va avanti da più di 4 anni e nel quale amministrazioni di diverso colore politico portano avanti la volontà di liquidazione della GORI s.p.a. e di affidamento della gestione dell’acqua ad un’azienda speciale di diritto pubblico in mano ai Comuni, mentre l’amministrazione di Marigliano segue diligentemente le indicazioni dei vertici del Partito Democratico anche quando dovrebbero essere indigeribili, arrivando perfino a votare quale Coordinatore di Distretto Idrico niente di meno che un esponente dell’area Forza Italia vicino all’on. Paolo Russo.

Il Sindaco Carpino che ancora farfuglia parole come “acqua pubblica”, ma con sempre minore convinzione, avrebbe dovuto ribellarsi ai diktat di partito e rifiutare la logica consociativa e “spartitoria” voluta dai vertici del PD Regionale e trovare spazi e convinzione per promuovere la nomina del Sindaco De Simone il cui intento era quello di portare in seno all’EIC la volontà di chiudere per sempre con la gestione GORI spa.

Nel tentativo di coinvolgimento del Comune di Marigliano, abbiamo più volte contattato il Sindaco Carpino ma la sua risposta sull’argomento è stata quanto mai stucchevole: “Non essendoci i numeri per eleggere De Simone, tanto meglio votare il candidato di Forza Italia”, cioè quello che il PD ha caldamente consigliato ai suoi sindaci, per avere in cambio chissà quale contropartita (il presidente dell’Ambito rifiuti?).

Con questa risposta il nostro Sindaco ha rivelato la sua totale incapacità di discernere tra realismo politico e accondiscendenza al mondo così com’è, a rimanere costantemente sul terreno dell’avversario senza nulla pretendere, ad annuire senza alcuna critica alle decisioni calate dall’alto dal suo partito. Ci saremmo aspettati una ribellione da parte del sindaco a quest’accordicchio mortificante, e magari la ricerca di  un’alternativa con i suoi colleghi di partito, ma evidentemente avevamo sopravvalutato  il contributo che il comune di Marigliano poteva dare alla causa dell’acqua pubblica nel nostro territorio.

Vogliamo ricordare al sindaco che il disastro dell’attuale gestione GORI s.p.a. è stato finora determinato dalla gestione spartitoria regionale PD – Forza Italia che ha marginalizzato il ruolo dei comuni e che il ritorno alla gestione pubblica significa nel nostro territorio ripresa di autonomia dei Comuni, allontanarsi dalle logiche e dagli interessi verticistici dei vari gruppi  di  interesse. 

Le battaglie politiche si fanno nel tentativo di portare avanti delle idee, nella difesa dei diritti calpestati dal potere, quello reale, quello vero, che non risiede più nella politica ma che si serve della politica per ridefinire le sue aree di interesse, gli ambiti entro i quali i cittadini devono subire ogni sorta di angherie possibili e nel caso specifico di GORI, aumenti tariffari insostenibili, partite pregresse, disservizi continui e il peso dell’indebitamento che, come sempre, verrà scaricato sulle spalle e nelle tasche dei cittadini.

Per un confronto approfondito e definire le iniziative da intraprendere ci vediamo il giornoLunedì 27-02-17 alle ore 19:00, presso l’Associazione Nova Koinè in Via Campanella 9, Marigliano (Na)

Comitato Acqua Pubblica Marigliano

Rete Civica Ato 3

Distretto idrico Sarnese Vesuviano, eletto coordinatore senza maggioranza.
Rete comitati:
"Chiudere adesso la disastrosa stagione Gori e ripubblicizzare il servizio"

Un coordinatore eletto senza avere la maggioranza dei componenti nel neoinsediato Consiglio del distretto Sarnese Vesuviano. Finisce così l'ultima sfida sul fronte acqua nel costituendo Ente Idrico Campano: su 30 aventi diritto nel segreto dell'urna sono usciti solo 15 voti per Felice Rainone, sostenuto dal patto trasversale PD-Forza Italia, nominato su indicazione del sindaco dimissionario di Nola Geremia Biancardi, 10 per Raffaele De Simone, sindaco di Roccarainola ed espresso dalla lista "Comuni per l'acqua pubblica", appoggiata dai comitati civici. Quattro gli assenti alla votazione, mentre è stata registrata anche una scheda bianca.

Un dato politico molto significativo, visto che sulla carta il neoeletto coordinatore poteva contare su una solida maggioranza. Anche perché il prossimo appuntamento per il Consiglio del distretto Sarnese Vesuviano, che comprende 76 Comuni delle province di Napoli e Salerno per una popolazione complessiva di un milione e mezzo di abitanti, è previsto per il 10 marzo con l'importante scelta dei quattro componenti che, oltre al coordinatore, faranno parte del comitato esecutivo regionale dell’Ente Idrico.

"Alla prima seduta del Consiglio distrettuale l'accordo pseudo-istituzionale a sostegno della gestione privatizzata sembra già andato in frantumi - sottolineano gli attivisti della Rete civica per l'acqua pubblica - una vicenda paradossale, considerati i numeri a disposizione, che dimostra ancora una volta l'assoluta mancanza di credibilità e autorevolezza dei manovratori che dall'alto delle loro poltrone stanno mantenendo artificialmente in vita da anni un'azienda di fatto già fallita. Spiace che non sia stata accolta da tutti l'opportunità di scegliere Raffaele De Simone, candidato dal gruppo "Comuni per l'acqua pubblica" e conoscitore attento delle questioni relative al servizio idrico, come coordinatore di garanzia con il compito di guidare la ripubblicizzazione. In ogni caso - continuano i rappresentanti dei comitati - adesso l'unica strada percorribile  rimane la liquidazione nel più breve tempo possibile del gestore privato GORI SpA con il conseguente affidamento del servizio ad una azienda speciale consortile interamente pubblica e partecipata esclusivamente dai Comuni, nel rispetto della volontà popolare espressa con i referendum del 2011. Non è più tempo di farse e giochi di prestigio".

22.02.2017

               Rete civica per l'acqua pubblica - Distretto Sarnese Vesuviano