giovedì 7 luglio 2016

RETE DEI SINDACI DELL’ATO 3
PER LA GESTIONE PUBBLICA 
DEL SERVIZIO IDRICO


Nomine Cda Gori.spa,  
cambiano le maggioranze politiche ma la sostanza non muta:
ancora una volta si espropriano le prerogative dei 

Comuni e dei territori.


Apprendiamo dalla stampa che in questi giorni la Regione Campania, attraverso il Commissario straordinario dell'Ente d'Ambito Sarnese Vesuviano, starebbe per indicare il nuovi membri di nomina pubblica del C.d.A. della GORI s.p.a., scavalcando per l'ennesima volta i comuni e i sindaci del territorio, spogliati ormai da 4 anni delle proprie competenze relative alle scelte strategiche in materia di servizio idrico integrato. Dinanzi a tale violazione sistematica delle prerogative degli enti locali, la Rete dei Comuni per l'Acqua Pubblica dell'ATO 3 Campania fa rilevare che:

•    la Regione è responsabile di un gravissimo ritardo nella cessazione delle gestioni commissariali regionali (che perdurano da quasi 4 anni) e in particolare di quella dell'Ente d'Ambito Sarnese Vesuviano, ritardo già censurato e dichiarato illegale dalla magistratura amministrativa;

•    a fronte di tale gravissimo inadempimento appare inopportuno che un organo commissariale scaduto, e in regime di proroga per l'ordinaria amministrazione secondo quanto previsto dalla stessa Legge Regionale n. 15/2015, provveda al rinnovo dei vertici di una partecipata che svolge un servizio pubblico tanto centrale nella vita del territorio;

•    appare ancor più opportuno soprassedere sulla nomina dei vertici ed accelerare la restituzione delle competenze ai Comuni sulla base della constatazione che vi è una discussione in atto tra i comuni dell'ambito Sarnese - Vesuviano sulla opportunità di proseguire la gestione del servizio nelle attuali forme, oppure, come proposto dalla scrivente rete dei sindaci per l'acqua pubblica, ritornare ad operare la gestione del servizio idrico attraverso enti di diritto pubblico interamente partecipati dai Comuni del territorio serviti;

•    appare necessario accelerare il trasferimento delle quote del 51% della società GORI s.p.a. in capo ad un organo rappresentativo dei Comuni del territorio, secondo quanto previsto dalle procedure attuative della nuova legge regionale 15/2015;

•    l'estromissione dei Comuni e dei cittadini dalle proprie prerogative e competenze appare essere alla base dell'alto tasso di conflittualità suscitato dalla gestione GORI sul territorio. Tale modello, ormai inviso alla gran parte della popolazione, va liquidato, proponendo una gestione diretta, attraverso azienda pubblica consortile, degli stessi enti locali. Il tentativo di rivitalizzare il modello privatistico in dispregio della volontà dei Comuni appare velleitario e controproducente. 

Sulla base di tutto quanto detto, e riservandoci ogni forma di tutela delle prerogative degli enti locali ancora una volta scavalcate dalla Regione Campania, chiediamo:

1.    di non procedere alla nomina dei nuovi vertici della società GORI s.p.a. fino alla costituzione degli organi ordinari competenti sul servizio idrico;
2.    disporre transitoriamente il trasferimento delle quote ad un ente rappresentativo dei Comuni del territorio Sarnese Vesuviano.


Pompei, 6 Luglio 2016

I sindaci e i delegati dei Comuni di Angri, Casalnuovo, Cicciano, Lettere, Marigliano, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Palma Campania, Piano di Sorrento , Pompei,  Roccapiemonte, Roccarainola, Sarno, Siano, Santa Maria La Carità, San Vitaliano, Sant’Antonio Abate, Saviano, Scisciano, Torre del Greco.

Si segnala che al momento altri Comuni stanno perfezionando la sottoscrizione del documento.



 

Nessun commento:

Posta un commento