venerdì 11 aprile 2014

Botta e risposta tra l'AEEG e il Forum Italiano dei movimenti per l'acqua
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Autorità per l’energia elettrica 
il gas e il sistema idrico
Comunicato

Acqua: 55 milioni di euro restituiti dai gestori e una black list degli inadempienti

La decisione dell’Autorità riferita all’abolizione della remunerazione del capitale nel periodo post referendum dal 21 luglio al 31 dicembre 2011
Milano, 11 aprile 2014 – L’Autorità per l’energia ha stabilito la restituzione ai consumatori di 55 milioni di euro da parte di 71 gestori del servizio idrico. La restituzione è relativa al periodo di circa cinque mesi intercorso fra l’abolizione della remunerazione del capitale a seguito del referendum, il cui esito è stato proclamato il 21 luglio 2011, e l’introduzione dal 1 gennaio 2012 della nuova tariffa calcolata secondo i criteri approvati dall’Autorità. Le società di gestione interessate dovranno accreditare l’importo ai circa 11 milioni di utenti domestici coinvolti già nella prossima bolletta dell’acqua.
Alla delibera sono allegati gli elenchi degli Enti d’Ambito che hanno rispettato i tempi e le modalità di calcolo dei rimborsi secondo i criteri indicati dall’Autorità, ma anche una sorta di ‘black list’ degli Enti d’Ambito che non hanno mai risposto al regolatore.
Il provvedimento non ha invece ricadute per le società che applicano il cosiddetto metodo ‘ex Cipe’ in quanto non prevedeva la remunerazione del capitale investito.
La somma restituita è stata calcolata prendendo come riferimento la remunerazione del capitale investito indicata dai Piani degli Enti d’Ambito per il periodo 21 luglio-31 dicembre 2011, al netto degli oneri finanziari e fiscali effettivamente sostenuti e degli accantonamenti per la svalutazione crediti nella misura ritenuta efficiente. Ciò nel pieno rispetto del principio del full cost recovery indicato dalle normative europee e confermato dalla Corte Costituzionale.
Per individuare la quota parte della tariffa da restituire l’Autorità ha utilizzato criteri coerenti col c.d. Metodo Tariffario Transitorio che copre il biennio 2012-2013 e nel quale sono già considerati gli effetti del referendum abrogativo. Questi criteri sono confermati nel parere 267/13 del Consiglio di Stato, nel quale si afferma che anche nell’ambito della restituzione debba comunque essere assicurato il rispetto del principio del full cost recovery, e nella recente sentenza del Tar Lombardia 779/14.
Nello specifico, l’importo oggetto di rimborso è riferito ai circa 5 mesi trascorsi dall’esito del referendum fino all’entrata in vigore, il 1 gennaio 2012, del metodo tariffario transitorio, con il quale, tra i criteri di calcolo individuati per la determinazione delle tariffe, l’Autorità esclude la remunerazione del capitale investito.
Con questo provvedimento si conclude il percorso avviato lo scorso anno con la delibera 38/2013/R/IDR nella quale il Regolatore aveva stabilito l’avvio della procedura per la definizione dei criteri di calcolo degli importi da restituire per la remunerazione del capitale investito.
La decisione era stata presa all’indomani del parere richiesto dall’Autorità al Consiglio di Stato sull’esatta decorrenza dei propri poteri tariffari sull’acqua. Infatti, nelle consultazioni pubbliche svolte nel 2012, erano emerse posizioni divergenti sulla titolarità dell’Autorità a intervenire in periodi precedenti all’attribuzione delle funzioni di regolazione dei servizi idrici avvenuta con il D.L. 201/11.
A inizio dicembre, l’Autorità aveva intimato ai soggetti che non avevano ancora provveduto, di individuare entro 30 giorni l’importo da restituire agli utenti. Trascorsa questa scadenza, l’Autorità avrebbe determinato forfettariamente il rimborso a carico degli enti d’ambito inadempienti.
Le delibere 163/2014/R/idr e 38/2013/R/IDR sono disponibili sul sito
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Comunicato Stampa

IL FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA CONTESTA LA DECISIONE DI AEEG DI RESTITUIRE SOLTANTO 55 MILIONI DI EURO AGLI UTENTI

L'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha stabilito la restituzione agli utenti di 55 milioni di €, ovvero la quota calcolata relativa all’abolizione della remunerazione del capitale, nel periodo post referendum dal 21 luglio al 31 dicembre 2011.
Ribadiamo che tale cifra è decisamente sottostimata rispetto a quella che effettivamente andrebbe restituita dai gestori. Infatti, sono state in modo illegittimo sottratte diverse voci (oneri finanziari e fiscali; gli accantonamenti per la svalutazione crediti). Inoltre nella maggior parte dei casi la restituzione avverrà solo a favore delle utenze domestiche e non di quelle commerciali.

Da ciò si ricava che l'ammontare della legittima restituzione sarebbe dovuta essere circa il doppio rispetto a quanto indicato nel comunicato stampa dell'AEEG, ovvero intorno ai 100 milioni di € per i cinque mesi del 2011, quindi circa 20 milioni di € al mese.
Sottolineiamo, inoltre, come la restituzione da far tornare agli utenti non può che essere quella ingiustamente percepita da parte dei soggetti gestori a partire dal 21 Luglio 2011 fino ad oggi, visto che si è proseguito, senza soluzione di continuità, ad inserire in tariffa la voce della remunerazione del capitale in contraddizione con l'esito referendario sotto mentite spoglie.

Poiché i gestori avrebbero dovuto restituire circa 600 milioni di € dal 21 luglio 2011 ad oggi, comprendiamo la resistenza degli stessi ad attuare il referendum.

La sensibilità di AEEG alla corposità degli interessi dei soggetti gestori si inscrive nello stesso quadro in cui il TAR Lombardia ha rigettato il nostro ricorso contro il metodo tariffario.

Da parte nostra confermiamo che proseguiremo la mobilitazione e le campagne volte alla piena e reale attuazione dei referendum.

Roma, 11 Aprile 2014.


Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

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