mercoledì 31 dicembre 2014

ATTENZIONE !!!
LA PARTENZA DELLA MANIFESTAZIONE E' DA
PIAZZA MATTEOTTI NON PIU' DA PIAZZA BORSA
  
in fondo alla pagina per i download

La mobilitazione delle comunità del comprensorio dell’ATO3 Sarnese-Vesuviano per la riappropriazione pubblica della gestione dell’acqua, prosegue da molti anni. La società che gestisce il Servizio Idrico, la GORI Spa, detenuta al 37% da una società facente capo alla multinazionale ACEA, ha dimostrato sul campo una totale incapacità gestionale, accumulando centinaia di milioni di euro di debiti, fornendo un servizio non ottimale e con costi per i contribuenti ormai socialmente non più sostenibili.
La GORI si dimostra, ogni giorno, un enorme carrozzone sorretto da un potere politico cieco e truffaldino, interessato solo ed esclusivamente a “regalare” ai grandi gruppi finanziari e imprenditoriali servizi fondamentali che una volta espropriati alle comunità locali diventano merci su cui fare profitti a scapito dei diritti fondamentali da garantire ad ogni membro delle stesse comunità.

La privatizzazione della GORI avvenuta nel 2001 tramite trattativa privata alla cordata capeggiata da Acea , il Commissariamento dell’ente d’ambito che dura ormai da 24 mesi, la volontà della Regione Campania di legiferare espropriando le comunità locali delle funzioni di gestione dello stesso servizio idrico, la copertura burocratica delle Autorità Nazionali di Controllo e del Commissario Straordinario onde permettere a GORI di recuperare ben 122 milioni di euro relative alla sua inefficiente e poco trasparente gestione nel periodo 2006/2012, sono solo alcuni esempi di come in questi anni  abbia funzionato l’intreccio perverso  tra potere politico ed interessi  dei grandi gruppi economici e finanziari.

Le comunità locali del comprensorio ATO3 Sarnese- Vesuviano hanno reagito a questa progressiva mercificazione del bene comune acqua, attraverso una mobilitazione continua che si è innervata in numerose azioni: momenti informativi, presidi, azioni legali di tipo amministrativo e civilistico. Dal 2013 i comitati civici hanno favorito la costruzione della RETE DEI SINDACI PER L’ACQUA PUBBLICA, che oggi conta alcune decine di amministratori che si pongono quale obiettivo prioritario la Liquidazione della GORI SpA e la Ripubblicizzazione del Sevizio Idrico Integrato attraverso una Azienda speciale di Diritto Pubblico. Rispetto a tale quadro complessivo i comitati civici per l’acqua pubblica in sinergia con la Rete dei Sindaci del comprensorio ATO3 Sarnese-Vesuviano ritengono fondamentale una nuova ed estesa mobilitazione dei nostri territori volta alla riappropriazione pubblica e comunitaria del bene comune acqua.

Viene pertanto indetta per il giorno 17 gennaio 2015 dalle ore 10:00 una manifestazione a Napoli volta a rendere visibile il variegato popolo dell’acqua del nostro comprensorio, che si pone i seguenti obiettivi:

La diminuzione delle tariffe e l'annullamento delle partite pregresse


- Sospensione totale dei distacchi dell'acqua


-  La fine del Commissariamento Straordinario e la restituzione dei poteri relativi al Servizio Idrico ai sindaci delle Comunità del Comprensorio ATO3 Sarnese-Vesuviano.


-  La Liquidazione della GORI SpA e la costituzione di una Azienda speciale Pubblica a partire dalla proposta posta in essere dalla Rete dei Sindaci e dai Comitati Civici.


-  Il rigetto della proposta di legge di riordino del Servizio Idrico presentata dall’Assessore Regionale all’ambiente e in discussione presso la Commissione preposta della Regione Campania che accentra il potere decisionale in poche mani ed espropria definitivamente i Sindaci e le Comunità Locali delle loro legittime funzioni di gestione e controllo dello stesso Servizio Idrico.


Chiediamo a tutti i cittadini, ai comitati di base che si battono per i Beni Comuni e i Diritti, alle Associazioni, alle Parrocchie, alle Forze Politiche, ai Sindaci e alle amministrazioni pubbliche, alle persone che hanno a cuore una prospettiva di futuro solidale ed ecologico di sostenere e aderire alla manifestazione indetta. La mobilitazione per la riappropriazione pubblica della gestione dell’Acqua rappresenta un primo passo verso una Democrazia dei Beni Comuni, Ecologica, Trasparente, Solidale, Democratica e Partecipata! 

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no gori



sabato 20 dicembre 2014

A NATALE SIAM TUTTI PIU' BUONI
I NOSTRI GADGET SONO DISPONIBILI PER TUTTI
tasto destro del mouse e "SALVA CON NOME"  le immagini
DIVULGARE LE IMMAGINI E' UN PIACERE
PREDICARE IL "NO  GORI" E' UN DOVERE

17 GENNAIO 2015 - NO GORI DAY 
NAPOLI - MANIFESTAZIONE PUBBLICA











mercoledì 17 dicembre 2014

La sentenza del Consiglio di Stato:
''Illeciti i canoni idrici retroattivi''
9-11-14



L'imposizione di un canone per il servizio idrico, con decorrenza retroattiva, è illegittimo. È quanto sancito con sentenza dal Consiglio di Stato, che ha confermato in secondo grado la decisione del Tar della Sardegna di annullare l'aumento tariffario adottato dall'autorità d'ambito (Aato). Una sentenza, che potrebbe fare da apripista alla sfilza di ricorsi contro le partite pregresse (ante 2012) richieste agli utenti dalla Gori spa, con l'invio di una fattura separata. Gli importi sono stati richiesti in maniera retroattiva, applicando la delibera commissariale n. 43 del 30 giugno 2014, che autorizza l'azienda al recupero delle differenze dovute dai cittadini, a causa degli errori di calcolo effettuati dai dirigenti dell'Ato e della Gori. 

In questi giorni sindaci, associazioni e cittadini si sono mobilitati per contestare l'ennesimo carico economico sui residenti nei 76 comuni dell'Ato 3. Per molti si tratta di una richiesta illegittima dovuta all'applicazione di una retroattività, che dovrebbe essere imposta da una legge e non da un provvedimento commissariale. Secondo i giudici della sesta sezione del consiglio di Stato «la delibera che approva le tariffe ha natura di atto amministrativo di regola irretroattivo». Deroghe sono contentite solo nel caso intervenga «una legge pari ordinata e non un atto amministrativo». Quindi, senza una legge l'ente d'ambito e la Gori non potrebbero imporre agli utenti, con una delibera, il recupero delle somme pregresse in parte prescritte. Sullo sfondo un buco economico di 122 milioni di euro da ripianare. 

Fonte: Il Mattino di Salerno

giovedì 4 dicembre 2014

La Camera cancella il diritto all'acqua e benedice i distacchi idrici

distacchi                                        Comunicato stampa
La Camera cancella il diritto all'acqua e benedice i distacchi idrici

Il 13 novembre scorso la Camera ha approvato il Collegato Ambientale alla legge di stabilità 2014, cancellando un articolo che impediva i distacchi del servizio idrico e garantiva il diritto all'acqua tramite il minimo vitale. Read More
Infatti, la formulazione originaria di suddetto provvedimento conteneva tre articoli sulla gestione del servizio idrico integrato, uno dei quali riguardante la disciplina della morosità.
In caso di utenti morosi l'articolo 26 imponeva ai gestori l'istallazione di limitatori di flusso idonei a garantire la fornitura giornaliera essenziale di 50 litri al giorno per persona, evitando così il distacco completo.
Assume particolare rilevanza anche la modalità poco trasparente con cui questo articolo è stato cassato. Infatti, nonostante in un primo momento sia stato oggetto di discussione e modifiche con intenzioni migliorative, successivamente è stata imposta la sua cancellazione in Commissione Ambiente senza ulteriore possibilità di approfondimenti e dibattito neanche da parte dell'aula.
Questa soppressione è un vero schiaffo in faccia alle miglaia di famiglie colpite, giornalmente, dai distacchi idrici da parte di gestori che utlizzano questo strumento in modo diffuso e indiscriminato, al solo scopo di rendere più efficace il proprio recupero crediti e più consistenti gli utili aziendali.
In un momento in cui il Governo Renzi lavora alle nuove privatizzazioni, si vuole rendere il servizio idrico ancor più appetibile alle lobbies economiche e finanziarie, cercando di dimostrare che l'acqua non è un diritto, ma una merce come le altre.
La maggioranza degli italiani però non la pensa così: in 27 milioni hanno votato ai referendum del 2011 affinché l'acqua fosse svincolata dalle logiche di mercato e sarebbe necessario che il Governo tenesse conto di una volontà popolare così chiara.
Per questo il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua si sta mobilitando in tutto il Paese contro il rilancio delle privatizzazioni, per impedire che “passo dopo passo” il Governo Renzi faccia tornare indietro il Paese.
Inoltre annunciamo sin da subito che ci attiveremo affinchè nel passaggio al Senato tale articolo venga ripristinato.

Il futuro è in una gestione dell’acqua pubblica, partecipata, senza profitti. E senza distacchi!
Roma, 20 Novembre 2014.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

venerdì 17 ottobre 2014

NON FARTI METTERE LE MANI IN TASCA!
SCARICA E INOLTRA IL RECLAMO CONTRO GORI
RELATIVE AL RECUPERO DELLE PARTITE PREGRESSE ANTE 2012 

clicca sull'immagine

il reclamo può essere inviato per fax, mail, raccomandata AR, posta certificata
... meglio RRR - Raccomandata con Ricevuta di Ritorno

mercoledì 15 ottobre 2014

15 Ottobre
Napoli- Complesso S.Maria La Nova
"Il parere Clarich"
Si chiude un ciclo di riflessioni e dubbi 
se ne apre un'altro di responsabilità 
politiche e di prospettive. 


Confronto Sindaci ATO3/Prof. Avv. Clarich a Napoli. 
                                                                               
LIQUIDARE LA GORI E’ POSSIBILE

Importante incontro questa mattina a Napoli presso la sede della Provincia, complesso monumentale S. Maria la Nova, tra una parte consistente di sindaci e amministrazioni dei comuni del comprensorio ATO3 Sarnese-Vesuviano, e il Prof. Avv. Marcello Clarich, incaricato dagli stessi a redigere un parere volto ad individuare un percorso  giuridico-legale per la liquidazione della GORI SpA e la costituzione di un nuovo soggetto pubblico per la gestione del servizio idrico del comprensorio.
Erano presenti ben 22 amministrazioni tra cui molti grandi comuni del comprensorio.
Il parere elaborato e discusso dal Prof. Avv. Marcello Clarich è una ulteriore tappa del percorso nato a luglio 2013 con la costituzione della RETE DEI SINDACI PER L’ACQUA PUBBLICA in ATO3 che sta producendo atti significativi rispetto al superamento della gestione inefficace, inefficiente e clientelare della GORI SpA.
In particolare la discussione si è incentrata su tre questioni fondamentali, anche relativamente alle eventuali criticità:

1)      La fattibilità tecnico giuridica della liquidazione della GORI SpA e gli eventuali profili  di responsabilità dell’ente d’ambito e dei comuni
2)      La eventuale responsabilità dell’ente d’ambito relativamente ai debiti della GORI non soddisfatti in seguito a liquidazione della stessa società
3)      La possibilità dei dipendenti di GORI SpA di essere assorbiti da un eventuale nuovo soggetto pubblico gestore del Servizio Idrico

La lunga e articolata discussione ha fatto emergere chiaramente che il percorso tecnico-giuridico di ripubblicizzazione del servizio idrico in ATO3 ha una sua concreta e fattiva praticabilità e la sua realizzazione vede nei sindaci e nelle amministrazioni comunali gli attori fondamentali.
Il parere del Prof. Clarich è un ulteriore strumento nelle loro mani per realizzare questo obiettivo fondamentale.

Restano alcune questioni spinose che si frappongono rispetto alla prospettiva enunciata.
La più annosa, risulta essere quella della permanenza del Commissario Straordinario in ATO3, che in barba ai più elementari dettami di democraticità, trasparenza e costituzionalità, impedisce ai soggetti deputati, i Sindaci, di gestire la risorsa idrica.
Proprio in relazione a tale importante aspetto i Sindaci e le amministrazioni presenti hanno annunciato ad unanimità che intraprenderanno azioni forti e decise verso la  Regione Campania onde decretare la fine del Commissariamento dell’ATO3, e la restituzione, in capo agli stessi Sindaci, della gestione della risorsa idrica, in attesa della definizione di una legge quadro regionale del settore.


I comitati dal canto loro lavoreranno per la costruzione di una mobilitazione generale delle rispettive comunità a supporto delle azioni delle amministrazioni nella direzione prima enunciata, favorendo la costruzione di percorsi di partecipazione e confronto sui territori.
                                                                             
              







martedì 16 settembre 2014

AAA. ACQUA DELLA CAMPANIA SVENDESI
firmato: Stefano Caldoro, presidente
La storia dell’acqua pubblica che viene svenduta ai privati
attraverso complessi, ma anche noti e frequenti,  marchingegni del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.
Con l’incuria e la complicità di pochi suoi amici, l’acqua di Napoli, delle fonti campane, e la loro gestione finirà tutto nelle mani di Acea SpA e compari.

La Giunta regionale campana prima condona 70 mln di euro alla G.O.R.I. ( parte del debito contratto con la Regione),  poi le concede una dilazione dei restanti  213 mln,  la cui restituzione (parzialmente con interessi)  prevista per i prossimi 20 anni,
poi cambia i vertici della  G.O.R.I. nominando presidente l’ex deputato Amedeo Laboccetta         ( PDL, indagato per favoreggiamento), il quale, a sua volta ha voluto come amministratore delegato Claudio Cosentino, uomo Federutility, noto per il suo impegno sui distacchi idrici.
Infine il collegato alla  legge di stabilità regionale, approvata il 31 luglio scorso in Consiglio Regionale,  in cui, attraverso un maxiemendamento, sono stati inseriti 11 commi sull’acqua.
Inoltre viene istituita una STRUTTURA DI MISSIONE che avrà il compito di
COORDINARE  I PIANI STRATEGICI REGIONALI PER L’USO DEI FONDI REGIONALI, NAZIONALI ED EUROPEI. Tale Struttura verrà costituita in Giunta regionale

La proposta di legge regionale sul riordino del servizio idrico (Ddl 204/13) che già dava potere decisionale in massima parte alla Regione, in tal modo resterà a lungo in sospeso.  A tutto  vantaggio loro!
TUTTO QUESTO STA ACCADENDO VELOCEMENTE TRA LE STANZE DI CALDORO & Co., senza  consultare i cittadini.

E’ risaputo che sull’acqua della Campania ci sono molti interessi e che Caldoro sta rafforzando i privati (Acea SpA, G.O.R.I. SpA,  Acquedotti S.c.p.a. e Co).

A campagna elettorale ormai avviata, l’unico strumento idoneo sarà quello di
farci sentire tutti, come cittadini e come elettori,
altrimenti  la stupenda vittoria dei referendum del 2011, in cui 27 milioni di elettori si sono espressi per la gestione pubblica e partecipata dell’acqua e dei servizi pubblici locali, sarà stata vana.
Dopo le elezioni, tutte le promesse cadranno nel dimenticatoio.
NOI INVECE RICORDEREMO E AVVIEREMO LA SEGUENTE CAMPAGNA:

MAXI/EMENDAMENTO CALDORO PER LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA? NOOOOOO !
MAXI/CAMPAGNA PER L'ACQUA PUBBLICA

-Campagna IO INFORMO, ripartiamo dall'ABC (informare e formare, tornando con i banchetti tra la gente)
- Campagna 1000 DELIBERE PER L'ACQUA PUBBLICA (Sindaci e  Amm.ni comunali  inseriscano negli Statuti, specialmente nello Statuto di Napoli Città Metropolitana, la cui approvazione è prevista per il 12 ott. p..v., che la gestione del Servizio Idrico Integrato, deve essere affidata ad Enti di diritto pubblico);
- Campagna IO SOSTENGO (sostenere e mettere insieme i Sindaci per l'Acqua Pubblica) ;
- Campagna IO DENUNCIO (denunciare, con nome e cognome, gli inadempienti, chi non rispetta e attua i referendum);
- Campagna OPERAZIONE NO ACEA (Caldoro sta sostenendo ACEA SpA, presente in Gori Spa, in molte gestioni, campane e non, NOI NO);
- Campagna 1 EURO PER L'ACQUA PUBBLICA ( a sostegno delle molteplici azioni legali che verranno messe in campo per ostacolare la privatizzazione dell'Acqua in Campania).

- 2011 : NAPOLI CAPITALE DELL'ACQUA PUBBLICA
                                       - 2014 NAPOLI CAPITALE DELL'ACQUA PUBBLICA?
                                       - 2014 CAMPANIA CAPITALE DELL'ACQUA AI PRIVATI

Il Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua aveva chiesto più volte a Caldoro d’interloquire con lui  ma, tranne le sue promesse, non ci sono stati i fatti.

I fatti, oggi più che mai, li chiediamo anche al Sindaco di Napoli, che si è espresso a favore dei Comitati dell’acqua e contro le scelte pericolose della Regione ( PERICOLOSE INNANZITUTTO per l’A.S. Abc Napoli, a tutt’oggi unico caso di ripubblicizzazione in Italia),  e al maxiemendamento Caldoro !
Priorità siano, per il Sindaco De Magistris: Messa in sicurezza, ritiro della delibera di giunta comunale (n 423, 19/6/14) che propone la modifica statutaria dell’AS ABC Na prevedendo l’apertura a società di capitali, ed infine l’accorpamento della gestione dell’acqua dei rubinetti e delle fognature, procedura indispensabile se l’A.S. ABC vorrà osteggiare l’operazione Acea SpA.
Se non farà con urgenza tutto questo, anche lui, come Caldoro, sta tradendo i referendum del 2011.
RISPETTO PER I REFERENDUM!
GUAI, GUAI, GUAI A CHI FA PROFITTO SULL’ACQUA!
Campania, 17 settembre 2014
COORDINAM. CAMPANO DEI COMITATI PER LA GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA

venerdì 5 settembre 2014

Fascisti all'opera

La storia del Sig.Giovanni contro gli abusi e sopprusi della GORI da lui stesso raccontata e documentata. E' l'evidenza che la gestione privata dell'acqua è la morte della civiltà e della democrazia. 


Giovanni Sorrentino è un cittadino del Comune di Pagani. E come avveniva anni addietro per tutti i cittadini paganesi, sin dal 1987 è titolare di un’utenza idrica domestica erogata dal Comune di Pagani (cfr. allegato 1, in cui si riportano solo alcune delle tante fatture emesse dall’Ente).
La sua posizione contrattuale resta inalterata anche quando subentra ope legis la Gori S.p.A. all’Ente Comune di Pagani nella gestione delle risorse idriche. Sull’allaccio idrico che serve la sua abitazione, viene installato un misuratore raggruppato (dal Glossario del Servizio Idrico Integrato trattasi di utenza servita da un unico contatore che distribuisce acqua a più unità immobiliari) con matri-cola 48939. Come per tutti gli utenti, la Società subentrata gli assegna un Codice Utenza, ossia il numero 20304221.
Viene emessa la prima fattura basata su un consumo presunto (cfr. allegato 2), alla quale fa seguito il regolare saldo (cfr. allegato 3). Ma Giovanni Sorrentino vuole pagare il consumo effettivo, il giu-sto. Chiede alla Società un sopralluogo per l’installazione di un contatore divisionale all’interno della sua abitazione (cfr. allegato 4), ai sensi dell’art. 37 del Regolamento del Servizio Idrico Integrato (cfr. allegato 5).
Ma la Gori S.p.A. non provvede, anzi, non riesce a garantire neanche la pressione minima di ac-qua per la sua abitazione. Giovanni Sorrentino è costretto ad adire l’Autorità Giudiziaria per la tu-tela dei suoi diritti, citando in giudizio la Gori S.p.A.. Nasce un contenzioso civile presso il Tribu-nale di Nocera Inferiore tuttora pendente dinanzi al giudice dott. Bartolomeo Ietto (R.G. n° 4608/2009).
Nelle more del giudizio, la Gori S.p.A. emette diverse note di credito a favore di Giovanni Sorren-tino (cfr. allegato 6), qualificandoli come pagamenti non dovuti. Subordina il tutto all’esecuzione di lavori di «regolarizzazione del contratto di fornitura» a cura e a spese di Giovanni Sorrentino (cfr. allegato 7), mediante la rimozione dell’attuale misuratore raggruppato e l’installazione di un nuo-vo misuratore al limite della sua proprietà. Alla semplicità della richiesta dell’installazione di un contatore divisionale all’interno dell’appartamento fatta da Giovanni Sorrentino, fa da contraltare la richiesta della Gori S.p.A. di realizzare a sua cura e spese un allaccio ex novo, eccessivamente oneroso oltreché inutile ed improprio.
L’esecuzione dei lavori summenzionati inficia con il procedimento civile pendente: qualsiasi in-tervento sui luoghi di causa, oltre a configurarsi come reato ex art. 374 codice penale (frode proces-suale), comporta una grave lesione dei diritti vantati da Giovanni Sorrentino, negandogli l’esercizio del diritto alla difesa ex. art. 24 Costituzione.
Segue una lettera di diffida del legale di fiducia di Giovanni Sorrentino (cfr. allegato 8) che consen-te di calmare le acque e di tenere a bada la Gori S.p.A.. Ma dopo pochi mesi, la Società ritorna all’assalto, sebbene il procedimento civile ancora deve terminare. Giovanni Sorrentino è costretto ad inviare una nuova lettera di diffida (cfr. allegato 9), ma stavolta la Gori S.p.A. esagera!
In data 1° Settembre 2014, la Gori S.p.A. rimuove il misuratore raggruppato che serve l’intera pa-lazzina in cui abita Giovanni Sorrentino, senza alcuna preventiva comunicazione! L’intero stabile
si ritrova all’improvviso senza una goccia d’acqua. Sebbene la Repubblica riconosce e garantisce i di-ritti inviolabili dell’uomo, ex art. 2 Costituzione, tra i quali va annoverato, senza dubbio, il diritto all’acqua, alla Gori S.p.A., società costituita dall’ente pubblico Ambito Territoriale Ottimale (Ato 3 “Sarnese Vesuviano”), sembra non importare più di tanto tutto ciò. Tra l’altro la Gori S.p.A. è tenuta a garantire una dotazione pro-capite giornaliera alla consegna, non inferiore a 150 litri per abitante ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 1996 (cfr. allegato 10).
Peccato che colui che ha subito l’illecito distacco, ossia Giovanni Sorrentino, nel 2010 ha subìto un intervento chirurgico di colectomia totale (cfr. allegato 11), con la creazione di una ileostomia per la raccolta delle feci. Per cui l’acqua, a persone indigenti come lui, serve per garantire i livelli es-senziali igienico-sanitario per la cura e la salvaguardia della stomia e va ben oltre le logiche commerciali e di mercato!

Giovanni Sorrentino

mercoledì 27 agosto 2014

A VOLTE RITORNANO
 Alberto Irace

A volte ritornano. E ritornano con la simpatia delle emorroidi in piena estate, come un pezzetto di rucola fra i denti. Hanno il piglio di chi la sa lunga, di chi risolve i problemi. Il “ghe pensi mi” paradigmatico dei lumbard e del berlusconismo fa ancora proseliti e naturalmente miete vittime fra le tasche dei cittadini, anche se a praticarlo è un ex “compagno” oggi integrato perfettamente alla casta (qualcuno parla di mutazioni genetiche). 

Eppure ritornano. Di tanto in tanto si affacciano nella loro terra natale distribuendo a destra e a manca perle di saggezza managerial-liberista mediante scritti e articoli subito raccolti e divulgati dall’informazione zerbina. Hanno lo sguardo tronfio tipico di chi ha una soluzione per tutto ma in realtà è solo un’autodifesa per nascondere gli insuccessi  (da GORI al WorkForce Management) fallimenti inanellati uno dietro l’altro come grani di un rosario.

Zeru tituli avrebbe detto Mou. Veramente di titoli ne ha tanti, ma guai a parlare di efficienza in azienda. Essa, Lei (l’efficienza), si trova solo nei libri di testo o negli stages per top-manager per il resto … mancia!  Ma in Italia si fa presto a risalire la china quando la carriera è prerogativa  non del merito ma dei cattivi maestri della politica o meglio degli affari.  Più sei incapace migliore è il business, lo stipendio e la copertura politica. Il valore aggiunto è se sei indagato o addirittura hai qualche condanna.

Alberto Irace ex AD di Pubbliacqua.spa , nominato il Giugno scorso dal CDA di Acea (la multiutility romana)  nuovo amministratore delegato fa il suo “ritorno” a Napoli con un articolo pubblicato da un “giornalaccio” al soldo dei potenti per denunciare la “furia pubblicista” delle amministrazioni presenti e passate, nella gestione dei beni e servizi pubblici in Campania che avrebbero prodotto solo disastri e disavanzi.

Ma come ? E la GORI che produce milioni di debiti all’anno? Non è forse una sua creatura ? Non è forse oggi gestita dai suoi colleghi (o sottoposti) di Acea? Non ha come Presidente un indagato come Laboccetta? Non è forse una società guidata da privati le cui azioni hanno raggiunto livelli inimmaginabili di inefficienza inefficacia e antieconomicità? Se Persino l’AEGG (Autorità Energia Elettrica e Gas ora anche dei servizi idrici …) che più che essere una autorità di controllo è un fortino a tutela del capitale, ha dato il via a procedimenti sanzionatori nei confronti di GORI (DELIBERAZIONE 31 LUGLIO 2014 - 380/2014/S/IDR ) vuol dire che forse l’Abertone idro-privato “addo vede e addò ceca” nella sua analisi sulla “furia pubblicista” .

E che dire di Paolo Marati, amministratore delegato della GORI che recentemente ha rilasciato una intervista ad una TV privata (ovviamente non si trattava di una vera e propria intervista,  era tutto scritto e catalogato) e la giornalista … altre braccia sottratte alla vendita di giornali … incalzava apparentemente il  Marati chiedendogli spiegazioni sulle enormi file di utenti davanti agli sportelli GORI all’arrivo delle bollette.  Marati per giustificare l’ingiustificabile asserisce che la maggior parte delle persone in fila è perché non lasciano entrare in casa i letturisti quand’ è il momento di rilevare i consumi idrici atteggiamento che secondo Marati genera poi bollette esorbitanti e quindi le file agli sportelli per le dovute spiegazioni.

Ora, la cosa che non si capisce è questa: se non faccio entrare il letturista in casa è perché in buona sostanza non voglio pagare l’acqua e se non voglio pagare l’acqua figuriamoci se vengo a perdere tempo a fare la coda agli sportelli!  Caro Marati la verità è una sola è che siete proprio così … degli incapaci! Probabilmente volutamente incapaci, perché nella confusione che generate riuscite sempre a trovare le pezze a colori per coprire le vostre vergogne !

Allora al nostro caro Albertone diciamo che le sue stronzate efficientiste può giusto raccontarle sul “giornalaccio” o ribadirle a qualche suo collega di azienda, l’unica cosa che gli è riescita particolarmente bene nell'articolo è stata quella di buttare la croce di tutti i mali sui comunisti! (Berlusconi docet). Caro Albertone, ad avercene di veri comunisti, probabilmente mancherebbe il tempo a tanti idioti di scrivere cazzate!

30 anni di politiche neoliberiste e di privatizzazioni hanno portato allo sfascio globale tanto l’italia quanto gran parte dell’Europa, 30 anni in cui è stato attaccato e portato a livelli indicibili il lavoro (parlate pure con qualche operaio GORI!) massacrato diritti  e ridotto alla canna del gas operai, piccole imprese e famiglie, fatto salvo ovviamente il culo e il portafogli dei Top-Manager i quali si sono ulteriormente abbuffati alla faccia del popolo straccione e adesso pretendono di  avere le ricette politiche ed economiche per risollevare le sorti di un paese spolpato fino all’osso. 

Ma andate a dare via il culo! 
                                                                                                                                           Cyrano

lunedì 4 agosto 2014

APPELLO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA IN CAMPANIA

GUAI, GUAI, GUAI A CHI FA PROFITTO SULL’ACQUA



La notizia della privatizzazione dell’acqua  da parte della Regione Campania , mi giunge a Cosenza, mentre sto animando un campo giovanile di lavoro missionario all’’Arca di Noè’.
Sono esterefatto e profondamente amareggiato da questa notizia. E’ l’ennesimo tradimento, perpetrato per di più in agosto.
Il 31 luglio il Consiglio regionale della Campania ha votato la finanziaria , che conteneva un maxi emendamento che spaziava dal condono edilizio  alla privatizzazione dell’acqua!  La regione prevede, entro 30 giorni, l’affido  alle società operanti sul territorio (Gori and CO), non solo della gestione e distribuzione, ma anche della captazione e adduzione alla fonte.
E’ un colpo di Stato inferto ai cittadini campani!
Inoltre il Consiglio regionale ha deciso di costituire presso la Giunta regionale una Struttura di Missione: un unico centro decisionale con pieni poteri sull’acqua, che cancellerà i 4 ambiti territoriali (ATO). Questo in attesa dell’approvazione della Legge per il Riordino del Servizio Idrico Integrato , che Caldoro sperava di far passare in fretta, ma che invece ha incontrato la durissima opposizione dei comitati acqua della Campania.
Mentre questo avveniva in Regione, il Comune di Napoli , sempre il 31 luglio,proponeva la modifica dello Statuto di ABC (Acqua Bene Comune Napoli) per aprirla alla “Costituzione di Società di Capitali”.  Questa è la proposta della Giunta Comunale che dovrà essere ora votata in Consiglio Comunale.
E’ più che naturale sospettare che questa decisione del Comune di Napoli sia stata presa per assecondare il disegno della Regione , in vista anche dell’erigenda area Metropolitana.
Questo è ancora più grave perché il sindaco L. De Magistris, per ben due anni ha resistito alle richieste dei comitati di “mettere in sicurezza l’ABC”.
Mai mi sarei aspettato di trovarmi in tale situazione, dopo anni di impegno con tanti comitati e cittadini napoletani e campani. Questo è per me , prima di tutto il tradimento del Referendum del 2011 che ha sancito che l’acqua deve restare fuori dal mercato e che non si facciano profitti sull’acqua.
Per cui ritengo la decisione della regione Campania di privatizzare l’acqua come incostituzionale ed immorale,  perché l’acqua è un diritto fondamentale umano, sancito dal voto di 26  milioni di italiani.
Per cui chiedo che il governo italiano , tramite il Ministro per il Rapporto con le Regioni, ricorra alla Corte Costituzionale per invalidare la decisione della Regione Campania.
Chiedo al Consiglio comunale di Napoli di bocciare la proposta di modifica dello Statuto dell’ABC.
Chiedo al sindaco De Magistris, che in un comunicato stampa ha reiterato che l’acqua di Napoli rimane pubblica, di decidersi finalmente di “mettere in sicurezza ABC” come richiesto dai comitati  e poi, di scendere in campo con i comitati, per contestare la decisione della Regione.
Chiedo al popolo napoletano e campano , allo stesso tempo chiedo alle chiese e alle comunità cristiane di mobilitarsi , anche in pieno agosto. Questo perché l’uomo torni a dominare e non siano i soldi a governare.  P “Quello che comanda oggi, non è l’uomo : è il denaro, i soldi comandano- ha detto recentemente Papa Francesco - E Dio, nostro Padre, ha dato il compito di custodire la Terra non ai soldi, ma a noi, uomini e donne. Noi abbiamo questo compito. Invece uomini e donne vengono sacrificate agli idoli del profitto.”


Cosenza, 3 agosto 2014

Alex Zanotelli
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sabato 26 luglio 2014

RENZI IN AFRICA - E’ QUESTA LA COOPERAZIONE ITALIANA?


Mentre arrivava in Senato il disegno di legge sulla Cooperazione allo sviluppo, il presidente del Consiglio Matteo Renzi partiva per il suo viaggio in Africa . Un viaggio emblematico che ci aiuta a capire come leggere il nuovo disegno di legge sulla cooperazione. Ritengo che sia la nuova legge come il viaggio di Renzi ,possono essere riassunti in una sola parola: business/affari.( Si veda l’appello OPERAZIONE AFFARI su www.ildialogo.org).
Infatti Renzi è partito alla volta dell’Africa con una folta delegazione di manager di imprese italiane, guidata dal Viceministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Presente nella delegazione anche A.Castellano, direttore della SACE (Società per i servizi assicurativi del commercio estero), per assicurare gli investimenti all’estero delle imprese italiane , con seicento milioni di euro a disposizione delle ditte , che investono nell’Africa sub-sahariana. Ma tra i prestigiosi nomi della delegazione spiccava l’ENI , la potente compagnia petrolifera ben piazzata nei tre Stati visitati da Renzi:Mozambico,Congo Brazzaville e Angola.
Il 19 luglio:Maputo, capitale del Mozambico, non a caso scelta come prima tappa del viaggio di Renzi. Infatti nel 2011 l’ENI ha scoperto nella provincia di Cabo del Gado un giacimento off-shore di due miliardi e mezzo di metri cubi di gas ,capaci di soddisfare i bisogni energetici delle famiglie italiane per i prossimi trent’anni. Renzi ha detto che l’ENI investirà 50 milardi di dollari in Mozambico .”Uno dei più grandi investimenti al mondo sul gas”, ha detto C. Calenda. In Mozambico operano già oltre 90 imprese italiane .”Il governo intende fare del Mozambico il test su come si affronta un mercato in Africa- ha detto ancora il viceministro Calenda- e intende farne il centro della sua attività.”
E’ chiaro che gli investimenti andranno a beneficio delle imprese italiane, poco o nulla andrà a beneficio del popolo mozambicano.E’ questo l’aiuto allo ‘sviluppo’?
Il 20 luglio,( seconda tappa) Renzi arriva a Brazzaville, capitale del Congo Brazzzaville, dove l’ENI è ben piazzata per l’estrazione del petrolio. Renzi firma un altro accordo con il governo congolese per un giacimento di petrolio off-shore.
Terza tappa, il 21 luglio Renzi raggiunge Luanda, capitale dell’Angola, la nazione più ricca per risorse dell’Africa. Anche qui l’ENI è presente dal 1961. Renzi apre al governo angolano la scatola di Pandora delle imprese italiane. Il messaggio di Renzi è chiaro: è venuto in Africa per fare affari. E i soldi della Cooperazione Italiana servono spesso a sostenere le imprese nostrane con appalti all’estero che spesso hanno ben poca utilità per le popolazioni locali. Infatti mentre le élites borghesi al potere, con le quali il governo italiano si accorda, diventano sempre più ricche , il popolo diventa sempre più povero.
Trovo molto grave che il viaggio di Renzi sia stato organizzato quasi in funzione dell’ENI che , in Africa, ha sulla coscienza uno dei gravi crimini ambientali:il disastro ecologico del Delta del Niger. Nonostante le proteste e le lotte del popolo Ogoni che vive in quella regione, nonostante la costante pressione dei movimenti ambientalisti nostrani, i vari governi italiani (da Berlusconi a Renzi), non hanno mai voluto affrontare l’argomento. Ho lavorato personalmente per l’invio di una Commissione parlamentare nel Delta del Niger, ma il Ministero degli Affari esteri ha negato il permesso.
Ritengo altresì grave la presenza di Finmeccanica nella delegazione che ha seguito Renzi. In un continente dilaniato da guerre e guerriglie, come può l’Italia presentarsi vendendo altre armi?. Come ha potuto il governo italiano inviare la portaaerei Cavour per il periplo dell’Africa, esibendo la nostra migliore produzione di armi ai governi africani? Non si può dare con una mano l’aiuto per la lotta contro la fame nel mondo , e con l’altra offrire armi.
Inoltre non è con questo tipo di ‘cooperazione’ che risolveremo il dramma delle migrazioni. Nonostante che Renzi a Maputo abbia detto che “serve ciò che stiamo facendo in Mozambico ……” Invece è proprio il tipo di ‘sviluppo’ promosso da Renzi che forza la gente a fuggire dalle zone rurali per ammucchiarsi nelle baraccopoli o li forza ad imbarcarsi sui barconi della ‘speranza’. E’ proprio il nostro Sistema economico-finanziario, del quale Renzi è un paladino, che ridurrà l’Africa ad essere per tre quarti non abitabile (per il surriscaldamento) e forzerà almeno duecento milioni di africani a fuggire,secondo i dati ONU.
Non è questa la strada della cooperazioen, della solidarietà, del futuro per noi e per loro.
Lo scrivo come missionario, inviato dalla mia gente africana a convertire la “tribù bianca”. La missione continua.
Alex Zanotelli
Napoli,23/7/2014

lunedì 30 giugno 2014

CONTRO LE BUGIE DELLA PUBBLICITA' GORI 
SCARICA E STAMPA I VOLANTINI E IL MANUALE DI AUTODIFESA CONTRO I DISTACCHI DELL'ACQUA


      

      

      
 

CONTRASTIAMOLI !!!
LA MENZOGNA NON HA CONFINE