giovedì 11 luglio 2013

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SUL CASO
GORI – COORD.CAMPANO PER LA GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA E RETE CIVICA PER L’ACQUA PUBBLICA ATO 3 CAMPANIA:
“L’ACQUA RITORNI IN MANO AI COMUNI,

STOP AI REGALI AI PRIVATI”

Mercoledì 10 luglio è stata presentata l’interrogazione parlamentare firmata dagli onorevoli Luigi Gallo (M5S), Arturo Scotto (SEL) e Massimiliano Manfredi (PD), in cui si denuncia la espropriazione delle competenze degli enti locali sul servizio idrico integrato perpetrata dalla Regione Campania.

La Regione avrebbe dovuto legiferare entro il 2012 il riordino delle competenze degli enti locali  relative al servizio idrico, ma non ha adempiuto ai propri obblighi ed ha commissariato le autorità d’ambito, eliminando lo strumento più democratico esistente nella gestione del servizio idrico.

Proprio durante il commissariamento la Regione Campania con le Delibere di Giunta Regionale n. 171 e 172 del 2013 (Delibera Salva-GORI) ha scontato e ristrutturato il debito che la società GORI s.p.a. aveva maturato nei confronti della Regione per un ammontare di 282 milioni di euro, contemporaneamente, il Commissario Straordinario on. Carlo Sarro (sempre di nomina regionale) con delibera n. 17/2013  ha provveduto ad aumentare le tariffe del S.I.I. del gestore GORI s.p.a. del 13,4%, con ulteriori aumenti in previsione negli anni a venire.

Il Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua e la Rete Civica per l’Acqua Pubblica Ato 3 Campania dichiarano in una nota congiunta che “Non è possibile regalare soldi pubblici alla Gori spa, non solo perché essa è un’azienda privata e i referendum del 2011 indicano la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, ma anche perché lo sconto di 70 milioni sul debito della Gori stessa, la ristrutturazione della quota restante, nonché l’aumento delle tariffe sono stati decretati senza lo strumento democratico previsto dalla legge, e cioè senza che i comuni abbiano approvato alcunché. Il servizio idrico deve ritornare in mano ai comuni, nelle decisioni che lo riguardano e nella sua gestione”.

Nell’interrogazione si chiede al Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare quale atto intenda mettere in campo al fine di ripristinare le competenze dei comuni nella Regione Campania e di censurare gli atti finora emanati in dispregio di tali competenze.

 

 

 

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